venerdì 13 gennaio 2012

IL COMO' DELLA NONNA

Oggi vi voglio raccontare di come ho conosciuto Monica e dei capolavori che ha realizzato per me.
Abito in una mansarda, che ha solo il tetto con le travi a vista tipico di una mansarda, tutto il resto è molto moderno, a parte qualche elemento antico, restaurato.
Uno dei pezzi recuperati è il comò a cassettiera che era della mia nonna.... e qui inizia la leggenda.... mettetevi comodi!
La nonna racconta che quando è nata è stato piantato un ciliegio, ci aveva pensato a sua volta suo nonno. Stiamo parlando degli anni venti all'incirca. L'intento era quello che, con il legno dell'albero che sarebbe cresciuto, il falegname del paese avrebbe costruito una camera da letto....  composta dalla cassettiera appunto e da un armadio. Così fu, e all'età di 18 anni, quando mia nonna si sposò, un carrettino portò via il tronco dell'albero. La storia di mia nonna è fatta di aneddoti simili, dettati dalla tradizione di un paese di campagna, dal tempo di guerra, dalla sua instancabile positività, condita dalla buona sorte e dal romanticismo.
Quindi cresciuta a cappelletti fatti a mano e a queste storie, il desiderio di far rivivere la cassettiera era inevitabile......qualche tempo prima di sposarmi mi sono messa a cercare qualcuno che me lo sistemasse. Era il periodo dei mercatini dell'usato e fiere dell'antiquariato... -che bello! quando progettavamo il nostro nido- e proprio un rigattiere mi diede il numero di Monica. Solare, eclettica e creativa in modo sorprendente venne a prendersi il comò inizialmente per pulirlo, sistemarlo e riportarlo alla sua fattura originale.... avremmo deciso poi come farlo. Naturalmente ho raccontato anche a lei tutta la storia, così dopo qualche mese mi richiamò al telefono.... "ma che legno hai detto che era stato usato?" - "mmmm... ciliegio..." - "no perchè il falegname a cui l'ho fatto vedere per la riparazione sostiene che è olmo!?!?!"..........

Nonna???!!!????

"si bè quel giorno ce ne erano un pò di alberi sul carretto........non è che mi ricordo bene".....

come smontare una storia romantica, un sogno, un castello, in un attimo!!!

Nonostante questo piccolo particolare, il restauro proseguì e quando Monica mi convocò per vedere come fare il comò, era tutto grezzo e color legno naturale. La mia idea era quella di farlo shabby,  ma la mia restauratrice mi disse che lei non ce lo vedeva.... che bisognava pensare qualcosa che lo valorizzasse.... lì accanto c'era un tavolino appena dipinto con il mordente viola. E mi ispirò (Monica confessò che l'aveva messo lì apposta!).....
Alle rifiniture e agli accessori, pomelli e cristalli ci pensò lei, che viaggiava per mercatini e fornitori sparsi in tutta Italia..... e questo è il risultato!
Purtroppo non ho foto di come era all'origine!
Io me ne sono innamorata all'istante, poi l'abbiamo collocato in corridoio con lo specchio ultra moderno che ci avevano regalato. Con il lampadario a goccia (non si vede) rende quest'angolo romanticissimo..... tanto che è stato soprannominato comocò!

L'altro elemento che nelle mani di Monica è rinato, è il mio amatissimo tavolo della cucina. Ne volevo uno vecchio vecchio di quelli con le gambe a cipolla e non troppo grande....requisiti che rendevano la missione impossibile.
Una domenica piovosa di maggio 2009 Monica mi chiama "vieni di corsa al mercatino dell'antiquariato di Corsico, c'è il tavolo che fa per te!" (CHI va ai mercatini quando piove? solo LEI!!)
Arriviamo lì e il tavolo era sì come lo volevo, piccolino 110X80, gambe a cipolla....ma era veramente molto rovinato. Di buono aveva il legno massello originale di fine '800. E ce lo davano ad un prezzo stracciatissimo......forse perchè pioveva e non c'era in giro nessuno.....
Però per sistemarlo ci voleva davvero un miracolo! Ma direi che Monica ce l'ha fatta.... ripulendolo e scartavetrandolo, con la pialla ha tolto tutta la parte rovinata sopra al pianale. I ragazzi del magazzino dove opera la prendevano in giro, chiedendole se poi l'avrebbero pagata per un lavoro così..... !!!
Dalle foto si può vedere come il tavolo non sia perfetto, anzi! Ma insieme abbiamo deciso di sottolineare tutti i suoi difetti, anche qui con foglia argento, cristalli e swaroski...compresi due buchi che attraversano in toto il piano e una gamba zifulina!!! Il tutto è stato ricoperto con il poliuretano, quello che si usa per laccare i mobili. Per renderlo utilizzabile e lavabile.
Questa volta ho contribuito anch'io, riutilizzando un cuore di legno come pomello del cassetto!
Ecco a voi le foto!

Adoro il mio tavolo, e di come trionfa nella cucina bianca e wenghè. E di questo devo ringraziare lei, Monica che ha colto nel segno, i miei gusti, i miei desideri, l'idea che volevo rendere....con un occhio al portafoglio, davvero una persona onesta.
PS. Attorno al tavolo ci sono due sedie che invece ho restaurato io.... ma questa è un'altra storia e un altro post......

1 commento:

  1. E che sará mai! Deve essere che avevano piantato un olmo! :-) mi piace molto la cassettiera! Anche il tavolo

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